Il cantante rock di Vancouver Charlie PS ha un suono che può essere descritto come un melting pot sonoro, ispirato da un’ampia varietà di rock e blues, da leggende del 20° secolo come Stevie Nicks e Ann Wilson, ad artisti rock moderni come Grace Potter e ZZ Ward, Charlie prende in prestito elementi di voci forti e riff energici e li usa per creare il proprio suono misto radicato nel rock moderno.
Il suo ultimo singolo “Even If It Kills Me” prende il suo ritornello dinamico, stratificato con un ensemble di voci e fiati dal vivo e la sua moderna strumentazione ispirata al rock e richiama gli amanti del rischio e i segretamente insicuri, ricordando loro che a volte va bene solo Sii tu “Even If It Kills Me” è il secondo di tre singoli che usciranno quest’anno dal suo EP di cinque canzoni, anch’esso intitolato Even If It Kills Me, più tardi a novembre.
“Even If It Kills Me” è ispirato al viaggio di Charlie attraverso il COVID dopo molto lavoro su se stesso e passando da un cronico pensatore eccessivo a uno spazio mentale molto più pacifico e spensierato, così come l’idea di perseverare attraverso le cose che ami fare, anche se non sono sempre facili – per Charlie, questa situazione riguarda l’industria musicale e l’essere un musicista.
“Sento che molte persone si tormentano per i loro difetti e le loro insicurezze o semplicemente si preoccupano troppo e vogliono trasformarsi in una versione di se stesse che pensano li renderà più felici”, dice Charlie. “Ma spero che ‘Even If It Kills Me’ aiuti a ricordare alle persone che essere la versione più reale di se stessi e mostrare al mondo il buono, il brutto e il cattivo è un posto molto più liberatorio in cui trovarsi”.