“Tears from the Afterlife” è il singolo dell’eclettico artista Pedrito Él Barón, sui principali stores digitali e dal 15 settembre nelle radio in promozione nazionale. Scopriamo news e curiosità in questa intervista.
Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?
La mia musica va verso l’ignoto e la musica va oltre il concetto di destinazione, la musica di “ora” va in spiaggia, la musica che cerco va dovunque, la musica di “ora” ha un’età, quello che ascolto io e senza limiti di età, ed ogni musica esiste perché non può non esistere, ma la musica va, perché deve andare, la musica e formata da onde sonore, e le onde sonore cercano spazio per diffondersi.
Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?
Beh, prima bisogna definire il termine big, perché anche i nuovi cantanti hanno il loro buon seguito, quindi se parliamo di big, a me viene in mente Vasco Rossi, Antonello Venditti, Ligabue, Zucchero, Baglioni, Zero e altri che tutt’ora sono all’attivo, poi ci sono i trapassati, come Rino Gaetano, Battisti, Gaber, De André, Battiato, Pino Daniele e tanto altri, quindi è chiaro che di veri Big, ne sono rimasti pochi, il che mi porta ad una scelta ristretta, e non saprei scegliere, in questi casi si deve essere scelti, e tutti sono storia, quindi la mia musica, sì può piacere, ma è solo una briciola rispetto ad una carriera intera di musica.
Quali sono i tuoi piani più immediati?
Direi che, oltre a continuare a farmi sentire, ho delle uscite in cantiere già pronte, poi sarà il sentiero a portarmi ad un poi o meno, ma sicuramente continuare a provare, resterà una costante. Non mi è concesso conoscere il futuro, e poi, la sfera di cristallo è un oggetto magico che mi manca in collezione.
Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?
Mezzo per un fine, mezzo di comunicazione, suono, mezzo di comprensione, da internet, freddo e inanimato, l’essere umano può ascoltare musica, e percepire cmq un’emozione, la musica live d’altro canto, resta il mezzo emotivamente più potente, per la musica, come teatro e cinema. In linea di massima, però, posso affermare che i mezzi attuali, aiutano moltissimo gli emergenti, a crescere in poco tempo, non posso dire che sia così per tutti, ma sì funziona, e molto.
C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?
Beh, sì, ciò che ascolto solitamente è storia della musica e la qualità audio è da studio, ciò che scrivo e canto io è solo a un punto di partenza, ed è qualità cellulare, poi come contenuti, ogni canzone e a se stante, se parliamo di originali.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Sapete, moti ringraziano i parenti, io invece devo ringraziare le etichette, Energypower label, zona periferica, mr. Chris, Cigno, il signor Ryan, creatore della maggior parte delle mie basi, Enrico e Marianna, e anche Alduccio, la mia incrollabile voglia di creare, i miei disastri e le mie gioie, mia moglie e mia figlia, e voi per avermi dato alito. Ah, ringrazio anche chi terrà in considerazione questa intervista.
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