“Comete” è il nuovo singolo dell’eclettico Andi

Comete” è il nuovo singolo dell’eclettico cantautore Andi sui principali stores digitali e dal 17 novembre nelle radio in promozione nazionale. Il brano nasce musicalmente da una linea di basso, una cassa e un rullante. L’idea del sound è stata fin da subito abbastanza chiara, così come quello che il brano avrebbe dovuto raccontare “di pancia”: una canzone di tutti, che desse speranza e che ci unisse. Come spesso accade il tema stesso e le parole sono arrivate dopo, ripetendo fino allo sfinimento la melodia del ritornello e rimanendo in attesa di un messaggio. Il messaggio è poi arrivato chiaro e forte con l’immagine di un cielo stellato e la sensazione di sentirsi piccoli e soli lì sotto, ma anche di sapere che dall’altra parte di quelle luci, in qualche luogo o in qualche modo, ci fosse qualcuno che, come una guida, stesse illuminando la strada.

Qual è stato il tuo percorso di crescita musicale fino ad oggi?

Mi avvicino alla musica verso i 18 anni di età, sebbene abbia sempre avuto un’attrazione per tutto ciò che è arte. Nel 2012 inizio a prendere lezioni di canto e chitarra moderni. Nel frattempo, la vita mi porta ad avvicinarmi sempre di più alla musica, che è diventata a tutti gli effetti la mia migliore amica e la mia ancora di salvezza quando nell’estate 2015, per una serie di esperienze poco piacevoli, mi trovo a realizzare un sogno che avevo nel cassetto da circa quattro anni: un viaggio di tre mesi lungo la penisola italiana. Un viaggio che mi porta a conoscermi meglio sotto il profilo musicale e non solo, a trovare uno stile e una identità personali nella musica, quella suonata in strada nella fattispecie. Quel viaggio è il primo passo verso un nuovo concetto di Libertà, maturato prendendo coscienza di tutto ciò che ero e di tutto ciò che avrei voluto essere. Da quell’estate del 2015 faccio della passione per la musica il mio lavoro principale, della strada una scuola e della Libertà una direzione, proprio come se il viaggio non fosse mai terminato. Da giugno 2017 frequento la scuola di musica Voice Art Academy diretta dalla Vocal Coach Silvia Elena Violino con la quale studio canto con il metodo Vocal Care. Grazie a Silvia e alla sua esperienza e competenza ricerco la mia musicalità interiore e “scopro” la mia voce e ciò che voglio comunicare attraverso di essa. All’interno della scuola collaboro da allora e tuttora con il pianista e arrangiatore Massimo Celsi, con il quale produco due dischi: Va tutto bene e Piume. Il secondo l’ho voluto al momento condividere solo con un gruppo ristretto di fan attraverso un Vlog in cui ho raccontato loro il processo di creazione dei brani e degli arrangiamenti. Il confronto con Massimo mi è stato molto utile nella mia crescita musicale. Ho potuto migliorare molto il mio approccio all’arrangiamento e alla scrittura dei miei brani. E’ proprio grazie a questo percorso che scrivo Comete, partendo da un’idea di suono prima ancora che di testo o di melodia.

Quali sono state le tue fonti di ispirazione?

Prima fra tutte la Libertà. Raccontare la Libertà in tutte le sue forme è un po’ il mio scopo. Negli anni dell’università mi imbatto in un libro di Osho di cui mi innamoro, dal titolo Con te e senza di te. Da quel momento inizia il mio percorso di crescita personale. Gli anni di scuola e di università non hanno contribuito a rendermi responsabile né a farmi crescere come uomo. Con Osho in qualche modo ho iniziato a prendermi la responsabilità delle mie emozioni e a interiorizzare questo approccio alla vita. Con le mie canzoni cerco di dare nuove prospettive. E’ questo modo di vedere le cose che mi ispira. A volte parte tutto da un flusso di coscienza che non è descrivibile a parole, così cerco di trasformarlo in musica attraverso immagini e suoni. Musicalmente parlando invece mi sento molto vicino ai Coldplay. Se dovessi descriverli direi che riescono a fare suonare l’universo.

Elencaci cinque artisti o band che hanno influenzato il tuo sound e in che modo.

Come ho già detto primi tra tutti i Coldplay, che a livello musicale ma anche di testo riescono a trasmettere concetti anche profondi in modo semplice e diretto, con suoni e melodie che ti restano nella memoria. Un altro artista che adoro da sempre è Battiato, un artista molto sperimentale e che ha avuto il coraggio di parlare di spiritualità, un argomento fondamentale che ad oggi manca tanto nella musica. Con Battisti invece ci sono cresciuto. Il modo di scrivere di Mogol, che ho imparato ad apprezzare negli anni, mi accompagna spesso nella stesura del testo, partendo appunto dalla musica. Un artista che adoro è Jònsi, il frontman dei Sigur Ros, la band islandese. Anche lui mi colpisce per il carattere sperimentale del sound dei suoi brani oltre che per la scelta stilistica dell’uso della voce. Usa molto il “falsetto”, colore che mi piace usare tanto e che caratterizza di fatto anche gli artisti sovra citati, specie Chris Martin e Battiato.

Hai mai pensato di cantare in inglese cercando di oltrepassare i confini nazionali?

Io canto già in inglese. La maggior parte delle cover che canto sono in inglese. Ho avuto la fortuna di avere un’insegnante madrelingua alle scuole medie. Era molto severa, e la pronuncia mi è rimasta. Credo che l’unico limite che ho con l’inglese sia che non lo parlo abbastanza, per cui sulla scrittura dei testi ho ancora qualche problema, ma a livello musicale è forse la lingua più sonora che esista.

Come nasce un tuo brano di solito?

Può uscire da un giro di accordi alla chitarra, solitamente aperti per trovare suoni inusuali, oppure alla tastiera allo stesso modo. Il metodo usato da Mogòl è quello che preferisco e con cui tra l’altro ho voluto scrivere Comete. Parto da un giro armonico, trovo una melodia accattivante e mi chiedo che cosa la canzone mi stia raccontando e attendo che il flusso di coscienza che si genera me lo suggerisca. Oppure talvolta mi capita di partire direttamente da un argomento specifico o da un racconto da trasformare in canzone, ma cerco sempre e comunque di cominciare scrivendo l’armonia e la ritmica del brano, che in fin dei conti è quella che dà la prima impressione.

Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerai facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?

Sto seguendo forse la logica opposta, nel senso che ho iniziato producendo due album, per poi finire con fare uscire un singolo. Nel prossimo futuro continuerò a seguire la logica discografica attuale, soprattutto perché mi permette di prendermi cura di una canzone alla volta, mettendoci tutta l’attenzione che ogni brano richiede.

Lasciaci un messaggio!

Innanzitutto, vi ringrazio per avermi letto e vi auguro di trovare la Luce dentro di voi anche grazie alla musica in un periodo che ci richiede di illuminarci di Amore incondizionato. Non abbiate timore di seguire le vostre passioni e di essere gentili con voi stessi. Meritate di essere felici e di dirigere la vostra attenzione verso ciò che vi fa stare bene. Buona musica!

 

ASCOLTA IL BRANO

https://open.spotify.com/intl-it/track/13hHFmjSCli8XODq0DgniV?si=7adbf88e87de4273