I Wild Spark sono un gruppo punk/rock che fonda le sue radici nel cuore del Salento. Nascono con l’intento di divertirsi e suonare buona musica, quella musica che li accompagna sin da bambini e che li ha uniti dal primo sguardo. La band diffonde uno stile libero, punk, che li rappresenta appieno anche in luoghi dove il loro genere è secondario, denigrato o non ascoltato, ma il gruppo rimane solido e non demorde. Scopriamo news e curiosità in questa intervista!
Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la vostra di musica?
Noi pensiamo che la musica oggi stia andando nella direzione sbagliata, non vogliamo assolutamente elevarci a paladini della musica, ma secondo la nostra modesta opinione è ormai tutto un copia e incolla e non è più importante il saper suonare, ma il saper apparire. Noi con la nostra musica abbiamo intenzione di cambiare le attuali regole, vogliamo far capire che c’è ancora qualcuno che nel farla si diverte, si sfoga, fa trasparire tutti i suoi stati d’animo. Questo è ciò che a noi preme di più, se la gente capirà questo siamo sicuri che i grandi traguardi arriveranno da se.
Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la vostra musica, chi scegliereste? E perché?
Essendo quattro non riusciremmo mai a metterci d’accordo, vorremmo aprire i concerti a tutti i nostri ispiratori (Pearl Jam, Smashing Pumpkins, Foo Fighters, System Of A Down, Green Day ecc…), quindi pensiamo che sia impossibile rispondere, ma saremmo felicissimi di aprire anche a solo uno di loro perché ci accompagnano da sempre con le loro canzoni, ma anche per poterci confrontare con chi ha molta più esperienza di noi in questo ambito e portandoci per sempre il ricordo e l’onore di aver aperto un concerto ai grandi della musica.
Quali sono i vostri piani più immediati?
Tra i nostri piani più immediati c’è quello di far crescere il nostro ep “It’s Well Known”, facendolo scoprire quanto più possibile alle persone. Prossimamente arriveranno i videoclip delle canzoni e speriamo in una possibile serie di live in modo che la gente sappia che i Wild Spark ci sono e sono pronti a dare il meglio.
Quanto è importante per voi internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?
Noi pensiamo che internet ora come ora sia fondamentale se si vuole crescere, ma non neghiamo che l’interazione con il pubblico non sia più quella di una volta, è sicuramente più distaccata. C’è anche da dire però che non è colpa di nessuno, il progresso deve andare avanti e tutti noi ci dobbiamo adeguare se vogliamo che un giorno le nostre passioni ci possano ripagare.
C’è differenza tra ciò che ascoltate e ciò che in realtà componete e cantate?
C’è da premettere che noi ascoltiamo molta musica, di ogni genere che, pur non volendo influenzerà sempre il nostro modo di comporre, speriamo sempre in modo positivo. Quindi si può dire che sì, la differenza c’è perché nelle nostre canzoni vogliamo far trasparire quanto più possibile di noi stessi, mettendo una firma nelle nostre composizioni, ma è anche vero che ci sarà sempre quel pizzico di influenze che ci dà la musica che ascoltiamo ogni giorno.
Quali sono state le vostre fonti di ispirazione?
Per quanto riguarda “It’s Well Known” non abbiamo avuto fonti di ispirazione, ma le canzoni sono venute da sole. È stato come un flusso, uno stream of consciousness, che ci ha portato a comporre e a esprimere al meglio tutte le nostre emozioni e la sola voglia di suonare.
Chi vorreste ringraziare per chiudere questa intervista?
Vorremmo ringraziare le nostre famiglie e i nostri amici, che ci ha sempre supportato e seguito in qualsiasi cosa facessimo, in particolar modo Antonio Ingletti, che ha composto con noi “I Soldi Della Nonna” e Sandro De Donno, colui che ha curato registrazione, mix e master dell’ep che ci ha sopportato in ogni nostra richiesta.